La Striscia di Gaza è un’area devastata dalla guerra ed estremamente povera, limitata a 365 chilometri quadrati, che vive sotto un blocco illegale e severo su terra, aria e mare, entrato nel suo decimo anno nel giugno 2016. Il blocco, insieme alla violenza armata e ai conflitti ricorrenti , rimane la causa principale della crisi socioeconomica e psicosociale nella Striscia di Gaza. Le restrizioni alla circolazione delle persone e delle merci continuano a punire collettivamente la popolazione civile, colpendo tutti gli aspetti della vita a Gaza, minando l’economia locale e minacciando il godimento della maggior parte dei diritti umani, in chiara violazione degli obblighi legali di Israele ai sensi del diritto umanitario internazionale. Inoltre, da quando a giugno sono entrate in vigore le restrizioni imposte dalle autorità egiziane, il valico di frontiera di Rafah tra la Striscia di Gaza e l'Egitto rimane chiuso tranne che per un numero limitato di giorni all'anno.
Ma cosa significa vivere sotto assedio? Nel giugno 2016, l'UNRWA condivide le storie di Jihad, Amjad, Salwa e Hiyam sulla loro lotta quotidiana per sbarcare il lunario: Jihad cerca tra le macerie del devastante conflitto del 2014 per trovare acciaio e pietre da vendere nel mercato locale. Il pescatore Amjad spesso ritorna dalla sua famiglia dal Mare di Gaza a mani vuote a causa delle restrizioni imposte che hanno portato all’interruzione dei mezzi di sussistenza e ad una significativa diminuzione della quantità di pesca catturata. Hiam e suo figlio malato aspettano con impazienza il permesso da Israele per lasciare la Striscia di Gaza e ricevere cure mediche. Per quanto riguarda Salwa e la sua famiglia, l’acqua corrente è solo un sogno lontano.
Le loro storie sono storie vere. Le loro vite sono vite reali – e sono solo quattro storie su migliaia di persone che vivono in condizioni simili nella Striscia di Gaza, sotto restrizioni che hanno ridotto l’accesso ai mezzi di sussistenza, ai servizi di base, all’alloggio e alla vita familiare, sconvolto e minato le speranze della gente per un futuro migliore. futuro sicuro e prospero. Ciò che rimane sono sentimenti di disperazione, frustrazione e impotenza.
Le condizioni nella Striscia di Gaza sono allarmanti e insopportabili e peggiorano ogni giorno, indebolendo la loro capacità di resistere. Le persone a Gaza meritano di vivere. Il blocco deve essere revocato adesso.
Jaafar Abdul Karim Al Khabouri
